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antica-pianta-borgo-smallQuesto grande borgo, che anticamente formava la quinta parte della città di Ravenna, veniva chiamato dai Ravennati "Tauresio". Il nome deriva dal fatto che il borgo, in antichità, ospitava il Castel Tornese, o Tauresio (così chiamato dalla patria dell'imperatore Giustiniano (si parla del V secolo). Nel tempo perse questo nome (ne rimaneva però un ricordo nella via che si chiamava Tauresio) e venne poi chiamato Borgo Adriano, dal nome della porta che conduce in città: Porta Adriana.

Qui passava il fiume Montone e ciò era causa di feroci liti tra i borghigiani quando il fiume tendeva ad alzare il livello, per via delle insistenti piogge. Emergeva il timore tra il popolo che si operassero “tagli” a danno di questo e di quel cittadino. La diversione del Ronco dal Montone pose termine alle periodiche guerre. Da documenti antichi si è venuto a sapere che in questo borgo esisteva una chiesa dedicata a San Biagio che, con il tempo, fu demolia. Con il dominio dei veneziani in Ravenna, nel 1443 iniziò il restauro e la crescita del borgo.  L’origine della struttura urbana attuale risale ai l’opera di ampliamento dell’epoca della Dominante. L’allora doge Vittorio Delfino ordinò la ristrutturazione anche del Castel Torrese. La popolazione aumentò e in breve tempo divenne uno dei borghi più vasti della città, nel XVII secolo contava seimila abitanti. Ma la peste del 1685 e le epidemie sofferte nel 1786 decimarono la popolazione. Da un censimento aggiornato al 31.12.1898 troviamo, residenti nel borgo San Biagio, 1595 famiglie, composte da 2355 uomini e 2201 donne, per un totale di 4657 abitanti (Fonte: Archivio Arcivescovile di Ravenna). Il ponte sul Montone, ubicato vicino porta Adriana, venne demolito nel 1774 e, circa quarant’anni dopo, angolo-via-chiesa-smalltutta la zona all’esterno fu selciata e strutturata, così come si poteve vedere fino a pochi decenni or sono.

Ad oggi il distretto conta circa undicimila abitanti, è uno dei più vasti della città ed è solcato dalle vie urbane più importanti. La sua Parrocchia, appartenente al Vicariato Urbano, è una delle più vaste dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia.